Morton Smith – Il Vangelo segreto di Marco. La scoperta e l’interpretazione di un testo apocrifo

Morton Smith
Il Vangelo segreto di Marco
La scoperta e l’interpretazione di un testo apocrifo

Anno 1958, Monastero greco-ortodosso di San Saba (Palestina): un professore statunitense di storia antica, studioso dell’Antico e del Nuovo testamento, Morton Smith, recupera tra i manoscritti custoditi per secoli dai monaci e dimenticati dal mondo, una lettera scritta da Clemente d’Alessandria (150-215). Nell’epistola, che passerà alla storia come “Lettera di Mar Saba”, vi sono due citazioni tratte da un “Vangelo secondo Marco” ben diverso da quello inserito nei sinottici. Per Clemente si tratta di una versione segreta, spirituale, che contiene episodi mai raccontati, e si indirizza a una cerchia ristretta e selezionata di credenti. Scene davvero inedite del Messia: un Gesù in imbarazzante intimità con uomini, atteggiamenti che sembrano indicare la pratica di una forma di magia sessuale. Morton Smith sostiene di aver scoperto la Lettera di Mar Saba inserita all’interno di un’edizione a stampa del 1646 delle opere di Ignazio di Antiochia. La scoperta desta molto interesse, ma c’è chi accusa lo studioso americano di aver falsificato la lettera. Si apre così un intensissimo dibattito, fino a quando, nel 1976, il documento viene ritrovato e rifotografato da altri studiosi. Poi ancora il mistero, perché da lì a poco il manoscritto scompare nuovamente. Studiosi di tutto il mondo si sono schierati chi a sostegno dell’autenticità della documentazione fornita dallo studioso americano, chi contro, accusandolo di aver falsificato tutto. Nel 2007 il dibattito è stato riaperto dal musicologo Peter Jeffery.