Purna Yoga. Lo Yoga integrale – Sri Aurobindo

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Questo volume raccoglie alcuni scritti fondamentali di Sri Aurobindo: Sapta Catuṣṭaya o Le sette tetradi, il saggio La Madre, e il capitolo più importante della Vita divina, “La triplice trasformazione”.
Ciascuno di essi rappresenta una pietra miliare nello sviluppo del pūrṇayoga, lo yoga integrale.
Nella Prima parte viene interamente tradotto Sapta Catustaya (Le sette tetradi), testo fondamentale che offre al lettore una sorta di tavola sinottica del purna yoga. Sebbene mai pubblicato durante la vita di Sri Aurobindo, e addirittura considerato a lungo uno scritto minore, Sapta Catustaya contiene la prima esposizione completa degli elementi costitutivi dello yoga integrale. Seguono alcuni testi rappresentativi di una successiva esposizione del sistema: un passaggio cruciale dalla Sintesi dello yoga (il decimo capitolo della quarta parte, “Gli elementi della perfezione”), il saggio La Madre e il venticinquesimo capitolo di La vita divina, “La triplice trasformazione”.
Nella Seconda parte sono raccolte numerose lettere, strumento prezioso con cui il maestro parlava ai discepoli durante il periodo del suo ritiro a Pondicherry. La selezione tematica illumina argomenti trattati nella Prima parte del volume. Completano la raccolta due brevi testi: “La coscienza supermentale del tempo”, bozza di un ulteriore capitolo della “Sintesi dello yoga” non incluso nell’edizione ufficiale, e “La discesa della forza e l’apertura dei ‘cakra’ in ‘Savitri’”, un passaggio del poema epico “Savitri”.

Sri Aurobindo Ghose, uno tra i più importanti filosofi e maestri spirituali dell’India moderna. Nasce il 15 agosto 1872 a Calcutta, studia in Inghilterra dall’età di sette anni, dove fu educato essenzialmente da insegnanti occidentali.
Torna in India nel 1892 alla morte di suo padre. Impara il sanscrito per poter comprendere i testi sacri indiani e si dedica quindi allo yoga secondo i suoi principi, facendo cinque, sei ore al giorno di esercizi di respirazione e concentrazione. In questo periodo incontra anche dei maestri che gli insegnano la meditazione.
Tutta la vita successiva di Aurobindo fu dedicata ad applicare la conoscenza spirituale alla vita concreta e a quella psicofisica, per arrivare a trasformare la vita stessa e la realtà esteriore. Questa energia di Verità e Coscienza che Sri Aurobindo chiama “sopramentale” è la sola energia che può produrre una trasformazione dinamica davvero integrale e irreversibile della materia.
All’età di 29 anni Sri Aurobindo si sposa, ma sua moglie non saprà seguirlo nel suo cammino. Nel 1906 si trasferisce a Calcutta, nel cuore dell’agitazione politica, viene arrestato nel 1908, rimane in carcere per un anno, dove approfondisce ancora di più la meditazione.
Nel 1926, con l’aiuto di una collaboratrice spirituale, la Madre, fonda lo Sri Aurobindo Ashram.
Sri Aurobindo lascia il corpo il 5 Dicembre 1950.

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