di Mia Peddemors & Henk Leene
La giovane casa editrice Ester si è fatta subito notare per la qualità dei testi pubblicati sia di autori già famosi, ma che non erano ancora stati tradotti, sia di altri ancora sconosciuti al pubblico italiano.
E’ il caso di questo insolito libro sulla simbologia dei numeri: infatti pubblicazioni del genere spesso lasciano molto a desiderare per la superficialità della trattazione, ma non è assolutamente questo il caso.
Già dalle prime pagine troviamo i nomi dei più importanti esoteristi moderni, come Claude de Saint-Martin, Karl von Eckhartshausen, Elifas Levi e Stanislav de Guaita. E ci ha colpito particolarmente l’incisione tratta dal dipinto di Raffaello “La Scuola di Atene” inserita appena prima della prefazione.
Si tratta di una raffigurazione delle leggi dell’armonia musicale come erano insegnate da Pitagora, e della celebre “Tetraktys” che sintetizza le medesime leggi di armonia che si possono ritrovare in tutto il cosmo.
Inoltre gli autori dichiarano che questo libro non è per “uomini passionali, che conoscono solo il proprio io, che disprezzano tutto e accettano solo le proprie opinioni …” ma è scritto per “gli amici e ricercatori della verità, calmi, imparziali e silenziosi”.
Dopo una particolare analisi dei primi dieci numeri naturali, gli autori passano in rassegna i ventidue arcani maggiori dei tarocchi collegandoli agli altrettanti “percorsi” dell’Albero della Vita, simbolo fondamentale nella Kabbalah, i quali collegano tra loro le dieci “sephirot” dell’albero.
Segue un capitolo dedicato ai sintomi delle malattie dal punto di vista della scienza dei numeri e, a nostro avviso forse la parte più interessante, un capitolo intitolato “La Fortezza Ermetica” scritto con uno stile che ci ricorda quello di Schwaller de Lubicz, altro celebre esoterista molto apprezzato dagli autori.
In effetti Henk Leene è figlio di Jean Van Rijckenborg, fondatore della scuola internazionale della Rosa Croce d’Oro “Lectorium Rosicrucianum”, il quale dopo aver fatto parte della scuola del padre ha continuato il suo lavoro sviluppando l’insegnamento gnostico in relazione ai nuovi tempi.
Egli sostiene che la cosa più importante per ogni autentico cammino esoterico è la libertà, anche se può essere utile iniziare appoggiandosi ad una “Fratellanza”, ma poi il lavoro interiore è sempre individuale: la verità non deve essere cercata negli altri o per mezzo di altri, ma solo ed esclusivamente in se stessi!
E’ importante non cristallizzarsi mai in alcuna posizione ed essere sempre pronti ad accogliere uno stato di coscienza più ampio: la cosa importante, a prescindere dal tipo d’insegnamento, è che quanto appreso non sedimenti, ma che cresca e rimanga vivo.
Come ribadisce lo stesso Henk, non ci sono limiti a come ciascuno può sperimentare il “risveglio”, perché “La porta che viene aperta ad una nuova comprensione, che di fatto, cambia il nostro modo di vedere e di vivere quella cosa è la trasfigurazione”
Se si decide di rimanere aperti bisogna essere pronti anche all’inaspettato, perché nulla è sicuro, infatti “dietro l’inaspettato si nasconde l’ampliamento di coscienza, che è la vera trasfigurazione”…
Concludiamo lasciandovi meditare sui versi che troviamo nel “Faust” di Goethe, e di cui gli autori ci danno una dotta interpretazione:
“Tu devi comprendere!
Dall’1 si fa il 10,
E 2 lascialo andare,
E il 3 fallo subito,
Così tu sarai ricco.
Perdi il4!
Del 5 e del 6,
Come dice la Strega,
Fai il 7 e l’8,
Questo è compiuto:
E il 9 è 1,
E il 10 non è nulla.”
B-Atman