Johann Valentin Andreae
Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreutz
(con uno scritto di Rudolf Steiner)
La Rosa e la Croce sono i grandi simboli che agli inizi del Seicento esprimono gli ideali europei del rinnovamento politico e religioso. Tra il 1614 e il 1616 vengono pubblicati in Germania i due manifesti del movimento rosacrociano, che in un’atmosfera di straordinario entusiasmo diffusero le idee e i programmi di una « riforma generale delle cose divine e umane ».
Con linguaggio millenaristico, con una spiritualità che affonda le proprie radici nella tradizione ermetica e alchemica, viene annunziata una riforma universale che avrebbe riportato il mondo allo splendore dell’età dell’oro di Saturno e all’innocenza paradisiaca del primo uomo.
Il teologo Johann Valentin Andreae (1585-1654) vive in questo clima spirituale.
La sua ispirazione è alimentata da una duplice fiamma: la religiosità riformata e il pensiero rinasci mentale. cabalistico. magico-scientifico.
Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz è un romanzo alchemico, un meraviglioso viaggio di iniziazione spirituale.
La storia di Christian Rosenkreutz è l’avventura dello spirito nel magico segreto della verità: una lunga serie di “prove mistiche” che in sette giorni egli dovrà superare per poter giungere alla visione dell’essenza della realtà e all’unione della sua anima con il Principio delle forze che governano il mondo.
Johann Valentin Andreae (1586-1654), teologo e scrittore luterano, era figlio del pastore protestante e alchimista Johann Andreae e nipote di Jakob Andreae, rettore dell’università di Tubinga. Nel 1605, conseguito il titolo di magister presso l’Università di Tubinga, non riuscendo a trovare un impiego universitario iniziò a insegnare nei villaggi limitrofi. Viaggiò poi in Francia, in Spagna, in Italia settentrionale e in Svizzera. Tornato in Germania, nel 1916 fu nominato diacono a Vaihingen e nel 1620 gli fu affidata l’abbazia protestante di Calw. Pochi mesi prima di morire, il principe Augusto di Brunswick, suo protettore, lo nominò capo dell’abbazia di Adelberg.